mercoledì 12 agosto 2015

Mini Recensione American Sniper

VOTO: 8/10


Con mini recensioni intendo riproporre al lettore ciò che era presente sul mio vecchio blog, ormai chiuso, ma comunque ricco di vari pareri cinematografici dei quali voglio rendervi partecipi





TRAILER:

Anno: 2014

Genere: Biografico




COMMENTO:
Ad essere sincero mi aspettavo qualcosa in più da questa pellicola dell'ormai giunto 2015 e premetto che non mi ero precedentemente informato della storia di Chris Kyle, quindi non sapevo sinceramente cosa stavo per visionare. Di per sé è un buonissimo film biografico, Eastwood alla regia crea in toto l'ambiente della guerra con tutti i suoi retroscena più oscuri, ma credo che delle scelte come i due flashback che si ricollegano alla trama "vera e propria" della parte medio - finale lascino lo spettatore, considerando la pellicola interamente, leggermente disorientato se non annoiato per la prima parte. Al di là del ritmo quel poco altalenante, i 132 minuti dell'opera affascinano mirevolmente chi si presta alla visione di essa, merito di una fotografia efficace e di un Bradley Cooper magistrale nell'interpretazione del "cecchino più letale degli Stati Uniti".
Pecca considerevole a mio avviso è stata la scarsa indagine psicologica dei personaggi, che il regista ha preferito far parlare con le loro azioni; infatti i dialoghi se pur presenti in gran numero e di discreta qualità, sono ridotti all'essenziale, preferendo dunque le immagini suggestive e i gesti alla pura voce.
Sarà che su un film biografico non era facile scavare a fondo negli animi dei personaggi e che l'intreccio sia per certi attimi lievemente zoppicante, però al di là di questi trascurabili difetti il film merita di essere guardato, preferibilmente al cinema per l'effetto sonoro dei colpi che a ripetizione fanno sobbalzare ogni volta il cuore in un mix di suspense e timore, per delle interpretazioni di valore non trascurabile e per una grande ricchezza di immagini ed effetti speciali; seppur in battaglia un cecchino è immobile su di un tetto isolato da quello che è lo scontro nel suo vivo.
Sicuramente non deluderà nessuno, come non in molti grideranno al capolavoro e il finale inaspettato, sia nella storia che nella realizzazione, lascerà di certo a bocca aperta.










Triple sci-fi review: Terminator Genesys, Ex Machina, Predestination

Terminator Genesys: 4/10

Ex Machina: 7/10

Predestination: 7.5/10


Versus fantascientifico sulle ultime uscite in sala del genere













TRAILERS:















Scheda Terminator Genesys:

Anno: 2015

Genere: Fantascienza

Durata: 2h6m

Regia: Alan Taylor



Scheda Ex Machina:

Anno: 2015

Genere: Fantascienza

Durata: 1h50m

Regia: Alex Garland



Scheda Predestination:

Anno: 2014

Genere: Fantascienza

Durata: 1h37m





Recensione:

Rieccoci a distanza di quasi un mese non più con una semplice recensione, bensì con tre, raccolte in un unico post. Il motivo? Sicuramente influisce su di me la poca voglia di scrivere durante questa calda estate, inoltre mi sono accorto che fino ad ora ho recensito solo fim di fantascienza, quindi per comodità ho preferito raccogliere i miei pensieri su queste ultime pellicole uscite in sala cercando di consigliarvi il migliore ed evitare (come la peste) il peggiore della terna. Dunque bando alle ciance e cominciamo il versus.

Con Terminator Genesys siamo giunti ormai al quinto capitolo della saga robotica più adorata dalla generazione precedente e ahimè se con Terminator Salvation la qualità era calata in maniera spropositata, fatta eccezione per un ottimo Christian Bale. Questa volta invece abbiamo toccato il fondo e ora cerco di spiegarvi le mie ragioni:
Prima di tutto la scelta registica. Alan Taylor per quanto abbia fatto il suo discreto dovere in Thor: The Dark World qui fa diventare Terminator simile, nel senso più negativo del termine; il robot assassino può essere inserito benissimo in un cinecomic della Marvel Studios, tra una fotografia ultra patinata e una comicità spiccia e a dir poco infantile che danneggia irrimediabilmente un'opera che si prestava ad essere un ottimo sequel con la distorsione del primo capitolo verso un altro sviluppo narrativo.
Si arriva poi ad un'ulteriore parte dolente: gli attori, o meglio l'Attore. Arnold non è più quello che conosciamo, non che sia ottimo nel suo lavoro, ma qui si rasenta l'incapacità: espressioni forzate e la vecchiaia che avanza favoriscono una delle peggiori interpretazioni che io abbia mai visto in vita mia. Vale quasi lo stesso per il novello John Connor e per, mi duole dirlo, Jason Clarke. Però qualcosa di buono lo si trova nel cast (e con buono intendo che è almeno di livello superiore ai tre citati in precedenza): Emilia Clarke se la cava insomma; la preferisco sicuramente nei panni di Daenerys Targaryen, ma diciamo che in questo film non è da buttare.
Potrei andare avanti per ore a parlare di questo insulto al cinema non ricavandoci nulla di veramente buono; mi limito a dire che la trama è veramente ma veramente scontata e se si mette in confronto con le altre pellicole di cui parlerò oggi, mi dispiace per T-800, ma non potrà mai reggere il confronto.

Con Ex Machina invece saliamo decisamente di livello. La trama è strutturata in maniera molto semplice: un dipendente e programmatore del più grande motore di ricerca al mondo vince un concorso per collaborare per una settimana con il fondatore della compagnia. Si ritroverà catapultato in un ambiente fortemente claustrofobico per testare un'intelligenza artificiale, Ava, che si rivelerà più umana che robotica. Voglio assolutamente evitare spoiler in quanto ritengo che valga veramente la pena prendere in visione il film, perciò non narrerò degli sviluppi al suo interno. Quello che posso dire è che per quanto la fotografia, il montaggio e le sequenze siano girate molto bene (seppur degli errori di inesperienza siano presenti ovviamente), ciò che da forza alla pellicola è il rapporto umano-macchina che si instaura tra il protagonista e l'androide. A questo punto qualcuno potrebbe dire che questo si può benissimo trovare in altre opere del passato, ma in Ex Machina oltre ad esserci il tema della necessità di vita e di fuga del robot è presente anche l'incapacità di comprendere dell'uomo; da una parte il capo che vede le sue creature come puri strumenti sostituibili e disattivabili, dall'altra il protagonista che si trova di fronte all'ignoto e si interroga addirittura sulla propria umanità confrontata con "quella" di Ava.
Trovo inoltre le interpretazioni degli attori incredibili, anche se il personaggio del genio ribelle risulta estremamente sforzata per ciò che è stato in grado di fare (opinione mia eh, questo non intacca assolutamente l'opera); per il resto i personaggi sono azzeccatissimi e sono molto curioso di vedere buona parte del cast nell'ultimo capitolo di Guerre Stellari.
Ora vi chiederete, perché ho dato solo 7/10 a questo film? La risposta può essere ricercata in un finale eccessivamente ampio, risultato di una successione di eventi che poteva essere gestita in maniera differente riscuotendo un risultato maggiore (so che ci capirete poco o niente ma non voglio rovinarvi la visione), da quegli errori registici prima citati e da un non sufficiente studio della psicologia dei personaggi che, allungando leggermente la durata della pellicola avrebbe reso Ex Machina il vincitore di questa sfida a tre.

Dal mio punto di vista dunque il vincitore, come avrete già capito, è Predestination, film australiano con un cast incredibile che si destreggia di fronte alla cinepresa in maniera superba. I fratelli Spierig danno vita così ad una storia di viaggi nel tempo, ricca di colpi di scena che terranno sicuramente qualsiasi spettatore incollato allo schermo. Anche qui sarebbe meglio evitare spolirer in quanto il film è costruito ad incastri e a loop che ricorrono per tutta la durata di esso, dunque guardatevelo, comprate il blue-ray o noleggiatevelo perché ne vale assolutamente la pena. I punti di forza sono ovviamente la trama: un agente temporale che cerca di sventare continui attacchi terroristici di un misterioso latitante rinominato dalla società Fizzle Bomber e per farlo chiede aiuto ad una ragazza conosciuta nel passato il cui futuro sarà l'essenza del film stesso. Oltre a questo la sceneggiatura fa un lavoro titanico: l'opera è infatti concentrata su di un discorso tra i due protagonisti e mantenere l'attenzione viva in questi momenti non è certo semplice. Dunque non annoia, fatta eccezione per qualche spiegone di troppo; evitabile sì, ma non così scontato come sembrerebbe. Però non è certamente perfetto e quando la fotografia è così pretenziosa gli errori capitano, in particolare ho notato una sorta di pluristilismo tra una scena e l'altra, cosa che certamente non mi fa impazzire ma che non rovina di sicuro l'opera. Beh sì il 7.5/10 potrebbe anche essere riduttivo, ma non credo che possa arrivare a un 8, magari a un ipotetico 7.75 sì, ma mi sento leggermente contrario alle votazioni e se lo faccio è per dare un valore indicativo a voi lettori. Quindi il numero prendetelo con le pinze, ma sappiate che Predestination lo reputo come il miglior film di fantascienza uscito quest anno e ovviamente non finirò mai di consigliarlo.



 un'inquadratura della sala per la selezione delle ragazze che andranno in missione spaziale


Ethan Hawke ripreso di spalle


 una delle scene di colloquio


Ethan Hawke/Sarah Snooke dopo l'intervento chirurgico











 Oscar Isaac si interroga sulla propria umanità


 Domhnall Gleeson e Sonova Mizuno nella scena del ballo


 Oscar Isaac e Domhnall Gleeson in uno dei corridoi della casa


Alicia Vikander di fronte ad una delle maschere 










 T-800 sforza un sorriso


 Una delle scene di combattimento tra il nuovo prototipo di terminator e il T-800


Emilia Clarke sul van in fuga da un robot



la scena dello scuolabus