martedì 16 giugno 2015

Recensione Jurassic World

VOTO: 5/10


I dinosauri non si stanno ancora estinguendo, il cinema sì



                                                                    
                                                                                     


TRAILER:

Anno:
2015

Genere: Fantascienza

Durata:
2h10m

Regia: 

Cast:

Questa sera ho deciso, fiducioso nei confronti di questo quarto capitolo della più famosa saga sui dinosauri, di prendere la macchina per dirigermi al cinema e spendere dei soldi per guardare finalmente Jurassic World; grandissimo errore. Per le due ore e poco più di proiezione mi sono trovato di fronte a null'altro che all'ennesima trovata commerciale di un brand che ormai era giusto lasciar in pace (vista la realizzazione di quest ultimo): la trama è pressoché simile se non quasi identica al lungometraggio del 1993, la fotografia non esalta ed è, fatta eccezione per qualche scena, fin troppo semplice e l'abuso di effetti speciali in CGI, sostituti dei rimpianti animatroni, rende i dinosauri per nulla credibili.
 La struttura del nuovo parco (costruito sulle rovine del primo) è interessante: conferisce un'aria di rinnovamento e di passaggio generazionale a un pubblico ormai abituato alle ultime tecnologie. 
Il punto favorevole di questa pellicola non può essere che la recitazione, con un Chris Pratt azzeccatissimo per il ruolo dell'ex marine a metà tra un addestratore e Indiana Jones e degli altri personaggi, che seppur avendo caratterizzazioni monotone e in alcuni tratti fastidiose (Grey interpretato da Ty Simpkins; il bambino dei primi due Insidious per intenderci), se la cavano adeguatamente.
Ma il film soffre di un enorme problema oltre a quelli citati all'inizio: la mancanza di violenza. I primi capitoli ci avevano abituati ad una crudezza che quasi terrorizzava i ragazzi che guardavano Jurassic Park, mentre ora il poco sangue che ci viene mostrato è quello delle vittime divorate dietro ad una fitta vegetazione per lo più, nascondendo uno dei punti di forza e di legame tra grandi e piccoli di un un capolavoro rivoluzionario degli anni novanta. Oltretutto l'introduzione dell'ibrido, del dinosauro marino e dei velociraptor ammaestrati (o quasi) se dà nuova vita ad una trama che poggia in gran parte su quelle precedenti, dall'altra viene realizzata con una sufficienza che rende il susseguirsi degli eventi estremamente prevedibile e quando non lo è sfocia quasi nell'assurdo.
Insomma, non posso dare assolutamente la sufficienza a questo lungometraggio; ho cercato di rimanere il più critico possibile, anche se i miei sentimenti di ammirazione per una saga con cui sono cresciuto avrebbero voluto prendere parte a questa recensione di un film che si è rivelato un successo al box office, ma che non vale i soldi spesi. Quindi non me la sento di consigliarlo al cinema, piuttosto lo consiglio su un sito di streaming agli appassionati oppure per chi abbia intenzione di prenderla come una pure visione d'intrattenimento; dopotutto fa scorrere rapidamente due ore seppur non vale un centesimo del vero Jurassic Park.



Chris Pratt e Bryce Dallas Howard di fronte ai resti della sfera adibita al trasporto


I due fratelli protagonisti nella valle con dei dinosauri


Il dinosauro marino


L'ibrido


Chris Pratt sulla moto affiancato dai velociraptor ammaestrati

Nessun commento:

Posta un commento